Emoji, sei sicuro di conoscerli?
Vita e segreti delle simpatiche icone che hanno invaso le nostre chat.
Il 17 luglio è il compleanno di un amico che ormai da qualche anno fa parte della nostra vita: l’emoji.
Nati in Giappone a fine degli anni ‘90, gli emoji sono dei simboli pittografici, il cui nome deriva da 絵 e (immagine), 文 mo (scrittura) e 字 ji (carattere).
Per iniziare, sono le o gli emoji? L’Accademia della Crusca ha sancito come corretta la versione maschile della Treccani ma è molto utilizzata anche quella femminile.
Gli emoji hanno invaso innanzitutto il nostro modo di comunicare e anche le nostre case sotto forma di portachiavi, cuscini, decorazioni, peluche, vestiti … Ma da dove arrivano e soprattutto che lingua parlano? Scopriamolo insieme.
Sulle faccine con il sorriso siamo tutti d’accordo. Si usano per salutare, per concordare con qualcuno, per mostrare felicità.
Quello che serve sapere è che più la bocca si apre e gli occhi diventano espressivi più sale l’entusiasmo, fino ad arrivare a quello che è rappresentato da XD nelle emoticon testuali.
L’aggiunta delle lacrime lascia spazio a qualcosa di immensamente ridicolo che aumenta con l’angolazione dello smiley.
Anche per quanto riguarda le emozioni tristi ci sono diverse opzioni: di base, più le bocche si stortano e le sopracciglia si ingradiscono, più siamo sull’orlo del baratro.
Ci sono però delle emoji che possono trarci in inganno.
Le due mani giunte, ad esempio, non sono una preghiera. E pare nemmeno due persone che si danno il 5, anche se questa interpretazione ha preso piede negli ultimi tempi. Pare sia semplicemente un modo di dire grazie, molto utilizzato proprio in Giappone.
Attenzione a pesca, banana e melanzane: non rappresentano una svolta vegan ma hanno piuttosto un secondo significato sessuale.
L’emoji con il fumo che esce dal naso, invece, non sbuffa ma esprime trionfo dopo un grande sforzo. E la goccia dal naso non è assolutamente un raffreddore preoccupante ma l’espressione della noia in tipico stile giappo.
Probabilmente non si arriverà mai a un significato univoco visto che le interpretazioni sono diverse nello spazio e anche nel tempo. E forse è proprio questo il bello degli emoji: ognuno ci vede quello che vuole.
In ogni caso, queste iconiche icone sono sempre più utilizzate in email, social, chat e messaggi anche lavorativi. Ma siamo sicuri di usarle nel modo giusto?